Domanda:
Quanto devo prelevare per non essere segnalato dal direttore della banca?
Censurato Aldous
2014-03-03 08:28:05 UTC
A quanto ho capito
http://www.filodiritto.com/responsabilita-della-banca-per-omessa-segnalazione-di-operazione-sospetta-di-riciclaggio/
non esiste una normativa "certa", ma tutto si affida alla soggettiva interpretazione del direttore di banca.
Nonostante esista il famoso limite di mille euro per i pagamenti, è ammesso prelevare "qualsiasi somma" in quanto i soldi sono i miei e posso farne quello che voglio. Posso prelevare anche diecimila euro, in pratica, a pieno diritto.
Di certo, chi è impiegato come me e ha tutto regolare, ha poco da temere. Il problema è che ognuno di noi non vuole essere segnalato, per le varie scocciature e perdite di tempo (e denaro) che ne derivano. Quindi ho chiesto a vari commercialisti, ma nessuno mi sa dare una risposta certa. Il direttore di banca può ritenere "sospetti" anche diversi prelievi, anche a distanza di parecchi giorni, anche di 200 euro alla volta. Così mi hanno detto! Avranno esagerato?
Vorrei sapere se almeno all'interno dell'ABI esista una guida o un regolamento interno.
Di una cosa sono sicuro: i direttori di banca non hanno alcun interesse a dare "noie" ai propri clienti, quindi, secondo me, "segnalano" solo quando sono costretti o rischiano di incorrere in "mancanza professionale" e subire conseguenze legali sulla propria testa. Il problema è quindi: quando un direttore di banca è "tenuto" con parametri oggettivi a segnalare un prelievo sospetto? Quando supera i mille euro in pochi giorni? O anche tre prelievi di 200 euro l'uno effettuati a distanza di pochi giorni? O magari, dato che alcune banche consentono prelievi di 1500 euro al giorno al bancomat, non è tenuto neanche per duemila euro?
Quattro risposte:
Alberto B.
2014-03-03 08:52:09 UTC
la tua descrizione è esatta



se il direttore di banca ha dei "sospetti" che i soldi

non siano legali o dubbi

ti può segnalare alla Agenzia dell Entrate.



questo è un potere notevole ai direttori

ma forse ci vuole
anonymous
2014-03-03 18:48:45 UTC
Alberto hai ragione ma secondo te il direttore segnala il nano, riina &compagni?
?
2014-03-04 03:05:36 UTC
Come è noto, tu stai ristrutturando.

Come è noto, la Gidieffe legge anche qui.

Come è noto, in Italia il sistema fiscale è illuminato quel tanto che se fai i lavori in nero, costa di meno che fatturarli e detrarre.

Io, che sono colto perchè ho la quarta elementare, intuisco che vuoi fatturare metà importo e il resto paghi in contanti, con uno conto del 40 per cento.

Di conseguenza tu in banca ritiri il contante un po’ alla volta.

Il direttore deve difendere sé stesso (io lo scrivo con l’accento!) e non te per non passare LUI (!...) da pollo.

Servirà che tu sia pronto a spiegare che con quei soldi volevi festeggiare la tua solitudine affettiva con una giovane escort, per non sentirti da meno del Silvio nazionale. E siccome la escort la foraggi in contanti e lei non è tenuta a rilasciare lo scontrino fiscale…

La Gidieffe ti replicherà ma sarà costretta a arrendersi. A Roma il Generale Cinqustelle, a contatto con il precario numero Uno della finanza volgarmente chiamato Ministro del tesoro, farà il solito rapporto .

Tuttavia ricorda! La Gidieffe ti tiene d’occhio. Anche se compererai tu i “frutti” dell’impianto elettrico. Quanto costano? Non sapei, però a Milano all’ingrosso li pagavo la metà rispetto al supermercato FAI DA TE CHE TI SENTI UN RE. A Buon intenditore… Poi… sì! Al limite li fatturavano non a me ma a un istallatore professionita che così risultava che lui aveva speso di più e dunque aveva guadagnato di meno.

Ciao.

Arple Ferrato – COMO

PS messaggio particolare per la Gidieffe. Scherzo, ovviamente! Le mie sono solo esercitazioni letterarie per ridere con il povero Aldo, ristrutturatore. Lavoro in nero? Ma non esiste! Siamo tutti senza lavoro in Italia. Tanto è vero che le mutande verdi ce le facciamo pagare dal governo, che noi siamo al verde alzi con il “cubo per terra”… Neghereste?
Leone
2014-03-03 16:36:48 UTC
10 euro!


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