In linea di principio, per i mutui è sempre meglio il variabile.
Pensare a quello che può succedere alla rata tra sei mesi o tra dodici non ha nessun senso su un piano di rimborso che dura vent'anni o più. Si sa per certo che con un variabile stipulato oggi la rata è destinata, a breve, ad aumentare: bisogna tenerne conto.
Ma se si considerano le varie oscillazioni di salita e discesa dei tassi e si fa una media della rata, in genere questa rata media è più piccola di quella che si avrebbe da un prodotto a tasso fisso.
Faccio un esempio (con numeri inventati): un tasso variabile che si mantiene mediamente tra il 2,5% ed il 3,5% con punte massime, di breve durata, del 6%, è decisamente meglio di una rata fissa inchiodata al 4,8%.
L'importante è non farsi prendere dal panico quando la rata aumenta: fa parte del meccanismo. Gli italiani tendono a comprare la sicurezza del tasso fisso quando il denaro costa tanto, e cioè nel momento più sbagliato, e a preferire il variabile quando i tassi sono in discesa, il che è altrettanto sbagliato.
C'è stato un buon momento, in via eccezionale, per i mutui decennali a tasso fisso, perchè abbiamo avuto due anni di denaro al costo minimo e le banche hanno lanciato prodotti interessanti; ora si va verso l'aumento e per queste soluzioni è già tardi.
Considera che se lo scenario futuro dovesse essere imprevedibilmente avverso al mutuo variabile, puoi sempre modificarne la formula per surroga (e cioè facendoti rifinanziare da un'altra banca) oppure facendoti inserire nel contratto (alcune banche lo fanno) un'opzione di passaggio al regime fisso.
E mi raccomando, scegli una rata che sia ampiamente entro le tue possibilità anche in caso di aumento sostanzioso ma temporaneo, e sopporta i rialzi esattamente come ti godi i ribassi.
Mezza Italia alla fine negli anni '90 era afflitta da un tasso fisso spaventoso mentre il costo del denaro scendeva, ha chiesto di cambiare e ha scelto il variabile. Il tasso del variabile è andato alle stelle per poco più di un anno, si sono fatti prendere tutti dal panico e si sono accollati nuovamente un fisso, per poi accorgersi che il variabile era tornato a scendere notevolmente. Ecco dunque la corsa al variabile, ancora una volta in ritardo; e siamo già al nuovo cambio: tutti vogliono il fisso.
La durata media del mutuo, senza "cambi" è precipitata a tre anni: una follia nella quale guadagnano solo le banche.